Castelvecchio una città dentro la città

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Una chiave di lettura per scoprire le terre veronesi potrebbe essere quella di scoprirle tramite i suoi numerosi castelli, ce ne sono di meravigliosi: Soave e Villafranca per esempio, ma se parliamo di castelli e di  Verona, questo tour non può non partire da Castelvecchio , nel cuore della città.

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Se avete intenzione di intraprendere un itinerario del genere o se semplicemente volete visitare Verona e preferite alloggiare in una posizione molto comoda ma fuori dal caos cittadino, vi segnalo l’agriturismo  Ca’Giulietta : una struttura che si trova nelle primissime posizioni della classifica dei migliori B&B di tutta Italia.

Castelvecchio è famosa ai più per le foto che ritraggono il romanticissimo Ponte Scaligero, quello che vedete nella seconda foto.

Questo ponte pedonale ( tranne durante il passaggio della Mille Miglia quando il corteo di macchine d’epoca lo attraversa) attraversa l’Adige ed è interamente merlato. Il suo profilo a dorso di mulo asimmetrico e le sue 3 arcate color mattone sono per i veronesi un’immagine familiare che rappresenta “casa” anche più dell’arena stessa.

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Quasi altrettanto noto è il museo di Castelvecchio che si snoda in 30 sale all’interno del corpo della fortezza. Fondamentale è stato il sapiente intervento del famosissimo architetto Carlo Scarpa ultimato nel 1975 che è riuscito a creare un percorso espositivo per valorizzare i molti capolavori esposti,  recuperando gli spazi ed intervenendo in modo moderno ma assolutamente non invasivo. Da non perdere la stupenda statua equestre di Cangrande della Scala che l’architetto ha meravigliosamente esposto nel cortile del Castello.

Quello che non tutti sanno invece è cosa si cela nel resto del grande complesso di Castelvecchio

Tra il castello e il ponte si erge il Mastio. Piccola curiosità: qui sopra , durante la dominazione austriaca era  ospitata la stazione del telegrafo ottico militare, che riusciva ad essere in costante collegamento con i corrispondenti apparati posti sulla Torre della Gabbia a Mantova, e con quelli della torre telegrafica di Pastrengo.

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Vi è poi la Corte della Reggia con la sua irregolare conformazione a trapezio. Proprio qui esisteva, precedente al castello, la chiesa di di San Martino in Aquaro  risalente all’VIII secolo. Ed infatti questo era il suo nome originario finchè non vennero costruiti i castelli di San Felice e di San Pietro.

Il senso di questa complessa struttura era quello di costituire un elemento di difesa per la città senza soluzione di continuità  col fiume, e nello stesso tempo un modo per rendere il fiume non un ostacolo.

Il ponte infatti era ad uso esclusivo del castello: serviva sia come via di fuga che come accesso per le merci provenienti dalla Valle dell’Adige, evitando così che il fiume diventasse una barriera insuperabile. 

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Il castello era stato pensato come il fulcro di questo sistema difensivo, e la sua torre maestra, il mastio, era il centro da cui controllare l’intera città, a sinistra e a destra d’Adige.

 

 

 

La storia di questo complesso militare è intimamente legata alla storia della casata Della Scala, e quindi intimamente legata alla storia dell’intera città di Verona che tutt’ora porta il simbolo di una scala nel suo stemma e in molti simboli che la rappresentano…squadra di calcio compresa! 😉

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Castelvecchio una città dentro la città ultima modifica: 2014-02-07T08:49:25+01:00 da patrizia

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Comments

  1. Ezio
    Febbraio 9th

    Mi è piaciuto un sacco leggere questo post, perché parla di una zona che conosco pochissimo, ma che ho tanto voglia di vedere e scoprire.
    Complimenti per le foto, e per i racconti… #Spezio

    P.S Per curiosità, ma se uno non è bravo in matematica, non può lasciare commenti qui? ^_^ ahahah

    • patrizia
      Febbraio 9th

      Ezio se passi per Verona ti aspettiamo lo sai…ma prima devi comunque ripassare mate! 😉

  2. Pingback: Per la prima volta a Verona? Scoprila con un itinerario da insider -

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