Alla scoperta dei tesori archeologici della Sardegna

La Sardegna rappresenta indubbiamente una delle mete più affascinanti di tutta la penisola italiana. Non è un caso che ogni anno questa regione venga presa di mira da migliaia di turisti, provenienti da ogni angolo del globo.

La Sardegna è infatti un’isola ricca di tesori dal valore inestimabile: la natura e i paesaggi superano ogni aspettativa e regalano delle vedute senza eguali e delle emozioni indimenticabili.

Va però detto che, come spesso accade, i tesori più preziosi sono quelli che tendono a nascondersi alla vista delle persone poco attente: una regola che vale anche per la Sardegna. Se da un lato le sue acque cristalline sono tra le più famose al mondo, infatti, dall’altro non tutti conoscono le tantissime perle archeologiche che solo questa regione può offrire.

Dai Nuraghi ai Dolmen: la Sardegna archeologica

 

Quando si parla di Sardegna e di archeologia, risulterebbe impossibile non iniziare dai famosi nuraghi. La civiltà nuragica, vissuta in Sardegna durante l’Età del Bronzo, ha infatti lasciato alcune delle testimonianze storiche più interessanti in Italia. Qui non si parla certo di tesori nascosti, considerando che l’intera superficie dell’isola ne viene letteralmente ricoperta.

I nuraghi sono comunque in ottima compagnia, e qui vale la pena di citare i Dolmen e i Menhir: ovvero i megaliti costruiti durante il periodo preistorico, che rappresentano ancora oggi uno dei misteri più affascinanti della Sardegna archeologica.

Vanno poi citati i pozzi sacri presenti nella zona archeologica di Santa Cristina: sicuramente uno degli esempi più preziosi di cultura nuragica, in quanto mantenutisi intatti nel corso dei secoli (e lo stesso dicasi per il tempio annesso). La lista dei luoghi da visitare non finisce qui, bisogna infatti citare i siti archeologici fenici e ovviamente quelli risalenti all’Impero Romano. Da quanto visto finora, le idee per organizzare dei viaggi in Sardegna sono tante: sono in molti a tornare più volte in questa fantastica regione per scoprire i vari angoli e tesori nascosti.

 

Barumini e le rovine di Bithia nel dettaglio

 

Fra i tanti siti archeologici sardi se ne trovano alcuni che spiccano su tutti gli altri.

Il primo da citare è il complesso nuragico di Barumini, in provincia del Medio Campidano. Qui è possibile trovare il nuraghe meglio conservato di tutta la Sardegna: il Su Nuraxi e le sue torri, un esempio di architettura che trasforma il sito in una sorta di macchina del tempo. Non è un caso che il villaggio di Barumini sia stato nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Il secondo sito che citiamo oggi è forse meno conosciuto, ma altrettanto meritevole di essere visitato. Stiamo parlando delle rovine nascoste di Bithia, immerse nel promontorio di Chia: si tratta di una antichissima città, eretta dai fenici e portata alla luce nel 1835. Il sito ospita anche le necropoli di Bithia, scoperte nel 1933, e una serie di resti e di monumenti emersi solo in seguito alle mareggiate post ‘900.

 

La Sardegna è una regione ricca di perle archeologiche, degne di essere vissute dagli appassionati di storia e non solo.

 

Alla scoperta dei tesori archeologici della Sardegna ultima modifica: 2016-11-27T17:04:41+02:00 da patrizia

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