La pesca dei gamberetti a cavallo a Oostduinkerke nelle Fiandre.

fiandre -studiogabriotomelleri-La pesca dei gamberetti a cavallo a Oostduinkerke nelle Fiandre

Ci sono delle cose, dei luoghi, delle situazioni, che ti raccontano un giorno e che da quel momento in poi ti rimangono nella memoria, diventando un piccolo tarlo, magari può sembrare a tratti che non ci pensi più, e invece al minimo dettaglio che ne risveglia il ricordo, torna la smania di vedere, di conoscere, di sapere esattamente di cosa si tratta.

La pesca dei gamberetti a cavallo di Oostduinkerke per noi è stata così. Ne abbiamo sentito parlare circa un anno fa e da allora si era impressa nel nostro immaginario in tale maniera da essere sicuri che prima o poi saremmo andati a vedere di cosa si trattava, e così è stato.

Di cosa stiamo parlando? Partiamo da alcune premesse.

Siamo nelle Fiandre, sulla costa del mare del Nord, in un piccolo paese non lontano dal confine sulla Francia.

In questo tratto di mare si pesca un gamberetto molto speciale: è grigio, è piccolissimo e quando lo assaggerete scoprirete che ha un sapore che non è paragonabile a nessun altro gamberetto che avete mai mangiato prima.

La costa delle Fiandre è costeggiata da uno splendido ecosistema naturale di dune, per proteggerle, ma non solo, in gran parte della costa, nei bassi fondali, sono stati messi dei frangi flutti, ma non ad Oostduinkerke.

Queste premesse tutte insieme fanno sì che in questo piccolo paese della costa belga, si perpetui una antica tradizione di pesca dei gamberetti a cavallo, una cosa tanto particolare da essere stata iscritta dall’ UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

La pesca si svolge la mattina, e per assistervi vi è un calendario consultabile presso gli uffici del turismo.

Ma come funziona?

La pesca dei gamberetti a cavallo a Oostduinkerke è una pratica tuttora in uso, ma essendo la richiesta turistica aumentata, l’ufficio del turismo ha concordato con i pescatori delle giornate ad orari prefissati, dove questi si impegnano ad uscire a pescare in modo dimostrativo, per fare vedere, in tutto e per tutto, come questa avvenga.

 

Appuntamento alle 8 di mattina, il cielo è grigio, una leggera pioggia bagna la sabbia, quando arriviamo i cavalli sono già in fila sul lungo mare, alcuni pescatori stanno preparando i carretti. Alle 8 e 30 precisi si parte.

Si attraversa la lunga spiaggia, noi seguiamo a piedi i grandi cavalli , ci togliamo le scarpe e rimbocchiamo i pantaloni perché la marea ritirandosi ha lasciato delle grandi pozzanghere.

Arriviamo sulla battigia, e qui iniziano i veri preparativi: il carretto viene staccato e una lunga rete triangolare viene fissata al suo posto, due grandi gerle vengono fissate ai lati della sella, e infine il pescatore sale.

 

 

Tutti insieme, ma ben distanziati tra loro, i cavalli entrano in acqua, camminano fino a che l’acqua arriva circa a metà gamba, anche un po’ più su, e poi si mettono a camminare lentamente paralleli alla spiaggia.

Dopo una decina di minuti rientrano.

I pescatori scendono, svuotano il contenuto della rete in una cassetta a maglie non troppo larghe, e setacciano il contenuto in una cesta.

I pesciolini che rimangono nella cassetta vengono ributtati in mare ancora vivi, quelli che sono stati setacciati sono invece i famosi gamberetti.

La battuta ha avuto risvolti non omogenei: il pescatore che avevo “adottato” io, scelto per il bellissimo cavallo che aveva, ha fatto un bello zero tondo come bottino, altri invece hanno avuto più fortuna racimolando forse un chilo di gamberetti.

Con la stessa precisa e metodica lentezza dell’andata, i pescatori smontano le gerle e la rete, riattaccano il carretto e tornano verso il lungomare, tra una cosa e l’altra si sono fatte le 9 e mezza, e nonostante la bellissima esperienza ci rimane un pochino l’amaro di aver vissuto qualcosa di finto, preconfezionato per i turisti, e quindi , forse, non reale. E quindi decidiamo di abbandonare i nostri pescatori nel loro ritorno e di camminare lungo la spiaggia, sotto una pioggerella che cominciava a diventare insistente e e che quindi un po’ precludeva la vista a lungo raggio.

Dopo alcuni minuti immersi in un paesaggio da fiaba, veniamo premiati: davanti a noi in lontananza dei “veri” pescatori. Rimaniamo in rispettosa distanza e osserviamo e così capiamo molto di come effettivamente funziona.

Le battute di pesca durano circa 10 /15 minuti l’una, trascorso questo tempo il pescatore torna a riva per permettere al cavallo di riposarsi e infatti resta qui altrettanto tempo. Durante questa pausa svuota la rete, setaccia il pesce, e mette i gamberetti pescati dentro le gerle. Ecco spiegato il loro significato.

Il gruppo di gabbiano che fanno la posta al carretto ci fanno capire molto bene la loro utilità!

Ma la nostra passeggiata ci ha fatto anche un altro regalo bellissimo: abbiamo potuto vedere un pescatore di gamberetti a mano.

Dell’esistenza di questa tecnica ne avevamo appreso al museo della pesca, una volta più tipica delle donne che non compivano quella a cavallo. Questa tecnica prevede che le reti, simili a quelle dei cavalli per forma ma molto molto più piccole, vengano spinte a mano aiutandosi con la forza del torace. Infatti questi pescatori, oltre ai gambali ascellari, indossano una placca sul petto dove si appoggia il bastone della rete per aiutarsi nella spinta. Lo potete vedere nelle due foto qui sopra.

E quindi per noi è stato una esperienza decisamente bellissima, che non ha deluso le nostre aspettative sia per la magia dei paesaggi, sia per l’autenticità della esperienza. Se non avessimo potuto assistere alla dimostrazione non sarebbe stata una esperienza completa perché non avremmo avuto modo né di vedere bene né di capire, dal momento che la distanza tra noi e i pescatori veramente all’opera, era notevole.

Se avete voglia di assistere a questo spettacolo quindi vi consigliamo di farlo comunque in una data in cui è prevista la pesca dall’ufficio del turismo, sia perché rischiereste di non trovare nessuno che la pratica in quel giorno ( in fin dei conti noi ne abbiamo trovati 3 di cui due soli a cavallo) sia perché non avreste modo di vedere nulla in maniera ravvicinata.

A questo link trovate il calendario dell’ufficio del turismo con tutte le date programmate, come vedete fuori stagione non sono tantissime, ma vi consigliamo ugualmente di scegliere stagioni autunnali o primaverili per godere dei colori autentici ed affascinanti del mare del nord!

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La pesca dei gamberetti a cavallo a Oostduinkerke nelle Fiandre. ultima modifica: 2016-11-07T10:53:15+01:00 da patrizia

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